«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».
"Se c'è un immediato segno di riconoscimento di suor Maria Rosa questo è sicuramente il sorriso che diventava la prima carità verso chi viveva con lei, ma che si traduceva anche in gesti umani umilissimi e forti di ascolto, di pazienza, di servizio che le richiedevano un prezzo altissimo di abnegazione e di dono di sé: "Il mio cuore sta sotto il torchio anche se sono felice, tanto, tanto, tanto felice; ho iniziato la mia vita sanatoriale piangendo ma ho chiesto al Buon Dio di terminarla cantando le sue misericordie". (...) La Beata Maria Rosa, posta dalla Chiesa sul candelabro, ci invita alla speranza e a non lasciarci inchiodare dai nostri limiti e colpe, perché Dio non lascia nulla di incompiuto. Preghiamo anche noi, come lei pregava per se stessa: "Che Gesù Signore agisca in me per costruire sulle macerie della mia miseria, quel capolavoro che Egli si è prefisso fin dall'Eternità". Il capolavoro della perfezione evangelica, il capolavoro della propria santificazione."
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».