«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».
«Quattro vite straordinarie, un’unica luce. La luce della dedizione tipica degli alpini.»
Fratel Luigi Bordino, don Carlo Gnocchi, Teresio Olivelli, don Secondo Pollo: due sacerdoti, due laici, di cui uno fattosi religioso al ritorno dalla guerra, figli delle terre lombarde e piemontesi, uguali in umanità, con vocazioni differenti, protagonisti di calvari di sofferenze sui fronti della Seconda guerra mondiale. Sono questi gli alpini di Dio. «Soldati della bontà» che nelle loro vite hanno saputo incarnare il senso più profondo dei valori delle Penne Nere, primo fra tutti il darsi agli altri. Prima con i soldati sui fronti della Seconda guerra mondiale, nei Balcani e in Russia, poi con i deboli e gli ultimi nell’Italia del dopoguerra, sono stati veri testimoni di solidarietà umana e di carità cristiana. La Chiesa li ha riconosciuti Beati, ma da sempre gli alpini li venerano come Santi. Le loro storie, straordinarie e semplici allo stesso tempo, parlano alle coscienze di tutti, credenti e non, e ci chiedono di non essere indifferenti di fronte al dolore e ai bisogni degli altri.
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».