Giovanni Battista Pinardi (1880-1962), Servo di Dio, fu parroco per scelta e vescovo ausiliare per obbedienza. Curato di San Secondo in Torino per mezzo secolo, dal 1912 al 1962, fu vescovo ausiliare dei cardinali arcivescovi Agostino Richelmy e Giuseppe Gamba, dal 1916 al 1929. Ogni persona, vicina o “lontana”, gli stava a cuore.
Di qui uno zelo illuminato, composto e sereno, ma santamente inquieto e creativo. Il suo stile pastorale era quello paolino del farsi tutto a tutti: non escludeva nessuno, pur privilegiando i poveri. Era consapevole che gli era affidata la presidenza della comunità, e la esercitava, ma non era un accentratore: valorizzava i collaboratori, preti e laici, responsabilizzandoli.
Monsignor Pinardi, nel cuore e nello stile, si propone come modello di parroco e di vescovo, tremendamente attuale – presbitero con il cuore del Curato d’Ars (1786-1859) e di San Giuseppe Cafasso (1811-1860), quindi con il cuore di Cristo – che provoca, scomoda, stimola e incoraggia, suscitando una santa e benefica inquietudine nei preti e nei vescovi di oggi.