Mons. Adolfo Rodríguez Herrera è nato nella provincia di Camagüey nel 1924, ha studiato nei seminari di Santa María de Camagüey, San Basilio Magno di Santiago de Cuba e El Buen Pastor di La Habana.
Successivamente studiò alla Pontificia Università di Comillas in Spagna e lì fu ordinato sacerdote l’ 18 luglio 1948. Lo stesso anno tornò a Camaguey e iniziò a esercitare il ministero sacerdotale.
Rodríguez Herrera “fu vescovo per 40 anni e fu testimone di tutte le vicissitudini della chiesa e della società cubana negli anni successivi al 1959.”
Secondo fonti della chiesa cubana, è stato “l’ultimo dei vescovi cubani che hanno partecipato al Concilio Vaticano II e anche l’ultimo di quelli che hanno vissuto gli anni della più grande repressione religiosa del regime di Castro”.
Rodriguez ha infatti sviluppato “un’eccezionale azione pastorale di fronte a situazioni avverse e difficili, con un clero insufficiente a soddisfare i bisogni spirituali dei suoi fedeli”. Fu il promotore dell’impegno dei laici e dell’Azione Cattolica, in particolare assistente degli Uomini di Azione Cattolica
Quando Rodríguez era parroco a Vertientes, provincia di Camagüey, ci fu una espulsione di massa di sacerdoti dall’Isola e insieme a un piccolo gruppo di sacerdoti fu incaricato di mantenere le attività liturgiche in tutta la provincia.
Nel gennaio 1998 ricevette Giovanni Paolo II nella diocesi e, alla fine di quello stesso anno, il papa elevò Camagüey ad arcidiocesi e Rodriguez, che allora aveva 74 anni, fu nominato primo arcivescovo di Camagüey.
Un anno dopo, è stato eletto presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, carica che ha ricoperto fino al 2001.