Antonietta Meo nasce in una famiglia di saldi principi morali e religiosi. I genitori sono terziari francescani.
È una bambina molto vivace e sveglia; con un grande senso della giustizia e dell’onestà; sempre pronta a obbedire, a riflettere e a chiedere umilmente perdono, anche in ginocchio, per le sue mancanze. A ottobre del 1934, diviene alunna dell’asilo delle suore Missionarie zelatrici del Sacro Cuore: apprende con facilità. A scuola impara anche a fare la meditazione, che pratica poi ogni giorno a casa con la sua mamma. All’inizio del 1935, Nennolina viene iscritta alla Gf di Azione cattolica, nella sezione piccolissime. Ne frequenta le riunioni, si fa leggere il giornalino, va fiera della sua tessera e di appartenere a questa grande associazione.
Poiché non sa ancora scrivere, detta alla mamma e alla sorella letterine per Gesù, Dio Padre, lo Spirito Santo, la Madonna. Quando impara a scrivere, in prima elementare, le compone da sola… A meno di sei anni, viene colpita da osteosarcoma. Le viene amputata la gamba, che lei offre a Gesù. Il 10 ottobre del 1936 comincia la prima elementare e si prepara a ricevere la prima comunione. Di Gesù vuole sapere davvero tutto. Dalle piccolissime passa alle Beniamine dell’Ac del gruppo di Santa Croce in Gerusalemme. Il 15 maggio del 1937 riceve il sacramento della cresima.
Il male progredisce. Dopo lunghe e atroci sofferenze che lei accetta per «fare la missionaria in Africa», muore il 3 luglio 1937.
È stata dichiarata venerabile il 17 dicembre 2007.