È il primo seminarista del Seminario vescovile di Tropea nel 1911, ordinato sacerdote nel 1924, inizia il suo apostolato come assistente dell’Azione cattolica, cui dedica quasi tutto il suo tempo. L’anima sacerdotale di don Mottola, vibrante per ogni carità, pronta a ogni apostolato, trova il suo campo ardente di lavoro nell’Azione cattolica. Per molti anni, è assistente diocesano della Gf e proprio allora si registrano, a Tropea, le più belle conversioni. Le prime dirigenti si riuniscono spesso per lavorare per i poveri; nasce così il primo laboratorio della Carità. A Roma prende parte alle giornate per assistenti diocesani. Contemporaneamente, insegna teologia.
Dal 1929 e fino al 1942 è rettore del seminario di Tropea. Dal 1935 comincia a organizzare in piccoli gruppi sacerdoti e laici, secondo un’ideale di azione caritatevole e preghiera contemplativa, come «certosini della strada». Fonda varie Case della Carità per l’accoglienza e l’assistenza dei disabili a Tropea, Vibo Valentia, Roma; per la loro cura, fonda l’Istituto secolare Famiglia degli oblati e delle oblate del Sacro Cuore.
A quarantun anni, nel 1942, viene colpito da una paralisi che gli toglie persino l’uso della parola, ma egli continua il suo lavoro accettando con amore il sacrificio e la croce. Sa divinizzare il dolore fino alla morte. È stato dichiarato venerabile il 17 dicembre 2007.