Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI
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Pio XI

“Armida Barelli tra guerra e pace“ ricordando Gino Pistoni il giovane partigiano morto ventenne nel 1944.

Ernesto Preziosi, vice postulatore della causa di beatificazione Armida Barelli
In Valchiusella con gli amici dell’AC di Ivrea a parlare di “Armida Barelli tra guerra e pace“ ricordando Gino Pistoni il giovane partigiano morto ventenne nel 1944.
Non mancano le affinità tra i due, una prima di tutte: il rapportarsi al contesto storico e politico con uno sguardo di fede. E’ la natura religiosa dell’ac che consente ad Armida di porsi verso la guerra in piena sintonia con i pontefici con cui collabora: Benedetto XV che l’ha definita una “inutile strage” e con Pio XI e Pio XII che cercheranno a più riprese di scongiurare il secondo conflitto mondiale. E’ un atteggiamento che esprime più volte nelle circolari e negli articoli della stampa associativa. E’ un diverso sentimento patriottico quello che le fa sentire che la grandezza della patria non può essere disgiunta dal bene di tutti i popoli, da una pace universale.
Gino Pistoni muore il 25 luglio 1944, dopo aver compiuto un gesto di carità verso un nemico ferito. Cosa poteva portare un ragazzo di vent’anni, cresciuto in una scuola dove la retorica era forte e alimentava il.consenso nei confronti del regime, a maturare un senso diverso dell’onore che lo porta a schierarsi con chi ama la libertà. Accanto alle parole d’ordine del regime Gino aveva vissuto l’esperienza dell’AC, aveva aderito ad una sorta di consacrazione del mondo nella Società Operaia, fondata da Gedda il quale a sua volta aveva partecipato per lunghi anni all’Istituto Secolare dei Missionari della Regalità, il ramo maschile nato dieci anni dopo quello femminile di cui Armida era cofondatrice. C’è un legame allora che aiuta a riscoprire l’importanza della formazione religiosa e la sua valenza sociale e perfino politica, un diverso rapporto con le armi, con la guerra, con la violenza e i totalitarismi. E’ la stagione che genera un laicato consapevole, una pagina su cui dobbiamo tornare a riflettere. Colpito a morte, Gino, prima di morire, scrive col sangue che usciva dalla ferita una piccola sintesi dei suoi ideali: “offro la mia vita, x AC e l’Italia. W Cristo Re”.