Domenica 9 maggio alle ore 10.00, nella Basilica Cattedrale di Agrigento, è stato proclamato beato il giudice Rosario Livatino, ucciso in odio alla fede, il 21 settembre 1990. È il primo magistrato che diventa beato.
Le celebrazione è stata presieduta dal card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nella sua omelia ha ricordato che “la credibilità fu per lui la coerenza piena e invincibile tra fede cristiana e vita”
Per don Luigi Ciotti che era presente nella beatificazione “Ora che è beato, dobbiamo stare attenti a non farne un “santino” da invocare o da celebrare. Il miglior modo per ricordare Rosario Livatino è invece imitarlo nel suo luminoso esempio di virtù civili e cristiane.”
La formazione di Livatino era avvenuta nell’Azione cattolica di Canicatti in diocesi di Agrigento. La sua breve vita è stata segnata della trasparenza e dall’onestà, fedele all’insegnamento di Cristo fino al martirio. Nella sua agenda gli appunti cominciano con la sigla “STD”, Sub Tutela Dei, sotto la tutela di Dio.
La memoria liturgica del Beato Livatino è stata fissata il 29 ottobre giorno della sua cresima. La reliquia è la camicia sanguinata del giorno del martirio.
Papa Francesco nel Regina Coeli (9.5.2021) lo ha ricordato con queste parole “Oggi, ad Agrigento, è stato beatificato Rosario Angelo Livatino, martire della giustizia e della fede. Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere. Il suo lavoro lo poneva sempre “sotto la tutela di Dio”; per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà. Un applauso al nuovo Beato!”